Elezioni europee, un’occasione per il mondo delle imprese: le istanze di CNA

Le elezioni rappresentano sempre un momento importante per la vita democratica, nonché lo strumento che i cittadini hanno a disposizione per eleggere i propri rappresentanti. Le elezioni europee, che porteranno gli italiani – e gli europei – alle urne l’8 e 9 giugno 2024 (dal 6 al 9 giugno negli altri Paesi), sono un momento particolarmente cruciale, perché le politiche europee influenzano molteplici aspetti della vita economica e sociale degli Stati membri, dalla regolamentazione del mercato interno alla gestione dei fondi strutturali, dalle normative sulla concorrenza alla sostenibilità ambientale. 

In Europa si definisce, infatti, il quadro normativo entro cui poi si muovono i singoli Stati Membri. Far arrivare a Bruxelles la propria voce è, dunque, fondamentale.  Nella sua funzione di associazione di categoria che rappresenta gli interessi degli associati presso le istituzioni, CNA da tempo porta avanti attività di rappresentanza in Europa, ritenendo che questa sia la sede per affermare e difendere i valori della democrazia, della pace e della tutela della libera iniziativa in un’economia sociale e di mercato.

Dal 1986 ha la sua presenza a Bruxelles e aderisce alla SMEunited, la più rappresentativa associazione europea dell’artigianato e delle PMI, con oltre 70 organizzazioni aderenti in 30 Paesi europei, 12 milioni di imprese. Questa attività ha portato ad ottenere risultati concreti. Ad esempio, si è ottenuto un nuovo quadro giuridico a tutela di produzioni artigianali espressione del patrimonio locale, delle competenze e del saper fare caratterizzato dall’incontro tra tradizione e innovazione.  

In questo solco rientra anche l’importante attività che anche CNA Brescia ha messo in campo in questi mesi, in linea con CNA nazionale.

CNA Brescia, elezioni europee: perché è importante partecipare al voto

Per capire l’importanza di questo momento è bene ricordare il ruolo che il Parlamento Europeo ha nel determinare l’indirizzo politico e strategico dell’UE nei prossimi cinque anni. 

Rispetto al Parlamento per come lo conosciamo nell’ordinamento italiano, quello Europeo non ha propriamente una funzione legislativa, demandato alla Commissione Europea. Tuttavia il Parlamento Europeo in rappresentanza degli interessi dei cittadini ed il Consiglio dell’Unione Europea in rappresentanza degli interessi dei singoli Stati, elaborano le proposte lanciate dalla Commissione. Inoltre, le proposte legislative vengono adottate solo se approvate da entrambi gli organi.

Diviene, quindi, determinante partecipare attivamente alle sfide che ci aspettano e di scegliere i 76 rappresentanti italiani al Parlamento Europeo, tra quelli più capaci di interpretare le nostre aspettative e di indirizzare la complessa macchina istituzionale dell’Unione Europea. 
La CNA, a livello nazionale e territoriale, si è quindi impegnata a promuovere la partecipazione al voto degli associati, organizzando momenti di confronto, webinar formativi per spiegare il ruolo delle istituzioni europee e l’importanza di portare in Europa le istanze del mondo produttivo, in modo da creare la consapevolezza necessaria a motivare la partecipazione al voto. 

In parallelo, CNA Brescia, negli incontri diretti con i candidati, ha anche promosso il Manifesto che CNA ha elaborato a livello nazionale con i temi che dovrebbero caratterizzare la nuova legislatura europea, sollecitando in ogni ambito un’attenzione speciale alle ricadute sulle piccole imprese e l’artigianato delle decisioni che verranno adottate.  

Ma cosa si chiede esattamente?

Elezioni del Parlamento Europeo: le istanze di CNA

Sono dieci i punti individuati, per ciascuno dei quali sono state avanzate proposte concrete, raccolte nel Manifesto CNA per il Parlamento Europeo. 

Tre i grandi temi entro cui rientrano i dieci punti. 

Innanzitutto, si chiede all’Europa un supporto per affrontare le transizioni, ecologica, demografica, digitale. Le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla sostenibilità ambientale richiedono, infatti, che l’Europa continui ad avere un ruolo chiave su questi temi, mantenendo una funzione di leadership nel dibattito internazionale, ma è altrettanto necessario che i costi della transizione non siano tutti a carico delle imprese. All’Europa, CNA chiede, ad esempio, norme flessibili per le Micro-PMI, incentivi fiscali per gli investimenti, un quadro normativo semplificato e armonizzato, la promozione dell’accesso alle energie rinnovabili e stabilità dei mercati energetici, la transizione graduale verso la mobilità sostenibile con supporto agli investimenti e alla formazione.

Inoltre, a fronte dell’inverno demografico, si chiede all’Europa di intervenire per rafforzare il modello sociale europeo con politiche e programmi europei volti a superare gli squilibri sociali, culturali, economici, salvaguardando il sistema di welfare ed il modello sociale europeo. 

L’altra grande transizione è quella digitale, necessaria per le imprese che, tuttavia, non sempre hanno gli strumenti per affrontarla. CNA chiede quindi di un supporto concreto per un quadro normativo omogeneo e per strumenti che consentano di accedere a competenze digitali, dati, interfacce e software, per cogliere le opportunità. 

C’è poi il grande tema della competitività delle imprese, piccole, medie e micro,, da rafforzare innanzitutto completando il mercato unico.

La sua creazione ha, infatti, offerto opportunità di crescita, ma normative disomogenee, prezzi energetici elevati, tensioni geopolitiche hanno portato a creare sistemi di concorrenza sleale impone con gravi oneri per le micro e piccole imprese. All’Europa, CNA chiede quindi di rimuovere questi ostacoli, completando il mercato Unico attraverso il potenziamento delle autorità antitrust degli Stati membri, il rispetto delle regole di concorrenza, assicurando parità di condizioni nel l mercato unico e nel commercio internazionale, favorendo una regolamentazione e tassazione favorevoli agli affari e agli investimenti. Sempre in quest’ottica, si chiede una rinnovata politica industriale europea, per mantenere il primato europeo nella manifattura e garantire l’autonomia delle filiere strategiche come l’acciaio e i semiconduttori, valorizzando l’artigianato e il ruolo sociale delle imprese. Allo stesso modo, si chiede un Piano straordinario europeo per avviare programmi di investimenti e risorse private per realizzare e completare infrastrutture di comune interesse europeo per energia e gas, banda larga, trasporto e comunicazione, impianti industriali e di servizio, tecnologie di adattamento ai cambiamenti climatici e di eco innovazione, infrastrutture civili e social. 

Infine, ma non da ultimo, CNA chiede un approccio legislativo più attento alle piccole e medie imprese, superando l’attuale definizione di PMI, che ricomprende la quasi totalità delle imprese europee, come se si trattasse di una entità omogenea. 

Tante richieste che CNA Brescia ha già portato all’attenzione dei candidati e che, all’interno della grande rete di CNA, continuerà a sollecitare e monitorare, per ribadire la centralità dell’impresa come motore del benessere della società.