Performance e formazione: dall’AperiTalk in CNA Brescia, le competenze per affrontare la complessità

Nuovi set di competenze per gestire la complessità in un mondo in cui l’unica certezza è il cambiamento. Di questo si è parlato nel terzo AperiTalk di CNA Brescia, format ideato dell’associazione di categoria, in cui esperti condividono competenze e idee, aiutando le imprese a sviluppare soluzioni e sinergie. Obiettivo di questi incontri è di favorire il dialogo in un’atmosfera informale, stimolando collaborazioni strategiche e nuove opportunità di mercato per imprese, artigiani, professionisti.  

L’AperiTalk del 5 dicembre è stato dedicato al tema della performance, con l’obiettivo di capire cosa significa oggi performare e come la formazione aziendale possa essere strategica per ogni impresa, indipendentemente da dimensione, settore, storia. “La formazione in azienda – ha spiegato Eleonora Rigotti, presidente di CNA Brescia che ha introdotto l’AperiTalk – è segno di competitività, ma è fondamentale che sia una formazione che serve all’impresa ed ai lavoratori, anche con uno sguardo al futuro, per capire quali sono le competenze che servono in ogni azienda”.  

Protagonisti dell’incontro sono stati: Letizia Piangerelli, Membro del Team di Governance, Workshop Designer, Formatrice e Facilitatrice di Cocoon Projects Srl; Carloandrea Gadda, Executive e Corporate coaching, Team coaching; Beniamo Bazzoli, Pasticceria Bazzoli Linea Pane, artigiano e formatore.  

Nuovi set di competenze per restare competitivi: formarsi per performare 

 Una definizione accademica, usata anche in ambito legislativo definisce la performance “il contributo (risultato e modalità di raggiungimento del risultato) che un soggetto (organizzazione, unità organizzativa, gruppo di individui, singolo individuo) apporta attraverso la propria azione al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi e, in ultima istanza, alla soddisfazione dei bisogni per i quali l’organizzazione è costituita”. L’etimologia della parola riporta, invece, al tardo latino performare «dare forma». 

Ma cosa significa oggi, per un’impresa, perforare? “Nella nostra esperienza, ci piace dire che performare significa raggiungere la nostra versa forma – ha spiegato Letizia Piangerelli – ovvero performiamo quando riusciamo ad esprimere il nostro pieno potenziale. In un’azienda, che è fatta di persone e della relazione tra le persone e gli strumenti che sono a loro disposizione, la sfida è individuare innanzitutto il potenziale che ha e coltivarlo, mettendolo a terra in modo concreto”.  Come ha ricordato Beniamimo Bazzoli, “il mondo corre, e per tanto anche e aziende devono farlo, non solo guardando alle competenze tecniche, ma anche migliorando l’organizzazione del lavoro”.  

In effetti, per una molteplicità di fattori che vanno dalla globalizzazione alla rivoluzione tecnologica, oggi imprenditori, artigiani, professionisti si trovano a confrontarsi con un mondo in cui l’unica certezza è il cambiamento. “L’unica possibilità per interpretare le sfide che stiamo vivendo – ha sottolineato Carloandrea Gadda – è cambiare noi stessi come individui o come organizzazioni. Oggi le competenze tecniche non bastano più, bisogna gestire le organizzazioni, ingaggiare nuovi talenti.  L’osservatorio del politecnico di Milano sulle risorse umane ha certificato che l’88% di organizzazioni non riesce a trovare personale e nel 36% non riesce a trovare le competenze trasversali che sono quelle che possono fare la differenza”.  

Ma qual è la formazione che può fare la differenza e portare a risultati nella performance? “Noi individuiamo due caratteristiche – spiega Piangerelli -. La prima è la centralità del contesto, perché in un mondo come quello attuale non può esserci una formazione standard, decontestualizzata rispetto al contesto in cui bisogna inserire le competenze acquisiste. L’altro punto è l’integrazione tra formazione e applicazione nel contesto reale. Non parlo solo di formazione esperienziale, ma anche di riuscire ad integrare i cicli della teoria e della pratica. Questo permette di performare, di vedere risultati in tempo reale, ma anche di motivare le persone, farle crescere e far crescere l’azienda, perché permette di veder subito gli obiettivi per cui si sta lavorando”.  

Tra le competenze trasversali, le “soft skill”, la facilitazione diventerà sempre più fondamentale, come lo è stata la leadership negli ultimi anni. Si tratta di una competenza utile a mettere le persone in condizione di lavorare in modo efficace, affinché tutti portino il proprio contributo, minimizzando la conflittualità e valorizzando le diversità.  

Princìpi che valgono per tutti, dalle grandi multinazionali al piccolo artigiano. “Uno degli errori più comuni – commenta Gadda – è che non avere il coraggio di farsi domande, di provare a ad aprire prospettive esterne, chiedendo anche un supporto per imparare a conoscersi meglio. Oggi siamo tutti travolti dall’operatività, ma questo porta a guardare solo il ‘qui e ora’. Quello che può fare la differenza è avere un punto di vista esterno, per mettere a fuoco l’obiettivo, per capire la visione di dove sarà l’azienda fra 3 anni, e dotarsi degli strumenti per concretizzarla”.    

CNA Brescia per la formazione finanziata delle imprese 

Dall’AperiTalk è emerso in modo chiaro quanto la formazione sia necessaria per fare la differenza per la competitività delle imprese, di ogni settore e di ogni dimensione.  CNA Brescia supporto imprenditori, artigiani, professionisti lavorando in due direzioni.  

Innanzitutto, con proposte formative di eccellenza, che mette a disposizione dei propri associati, sulla base delle loro necessità. Come ha ricordato Claudia Ferrari, responsabile formazione CNA Brescia,  per il 2025 l’associazione ha in programma un master di altissimo livello, multidisciplinare, con partner di eccellenza, ovvero Università degli Studi di Brescia e CSMT.  

Inoltre, si occupa di analizzare il fabbisogno formativo di ciascuna impresa, con un servizio gratuito che consente a ciascuno di acquisire consapevolezza su gap formativi da colmare, e supporta gli associati nella ricerca di tutti gli strumenti finanziari che possono agevolare l’investimento, riducendo i costi.